Il sindaco di Troia: azzerare le polemiche, questo è il tempo del fare.

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Il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, risponde al segretario della FP CISL,  Antonio Cisternino, intervenuto in merito al trasferimento degli ospiti dalla RSA San Raffaele al Lastaria. “Le polemiche sono dannose. Nella gestione della più grande emergenza della nostra storia abbiamo bisogno di serenità”

Leggo di una protesta a firma del segretario Generale della FP CISL, Antonio Cisternino, relativa alla situazione della RSA San Raffaele di Troia, ed in particolare al trasferimento di parte degli ospiti al Lastaria di Lucera.

Le parole usate dal segretario mi hanno amareggiato, come cittadino e come sindaco. Se giusta e sacrosanta è la richiesta di maggiore attenzione per i lavoratori e gli operatori sanitari, fuori luogo trovo la posizione assunta e le parole utilizzate rispetto al trasferimento di alcuni ospiti della RSA San Raffaele di Troia al Lastaria di Lucera.


Dalla RSA San Raffaele di Troia non c’è stato alcun “trasferimento di massa” come scrive il segretario della FP CISL. Le ambulanze, sotto stretto controllo medico, hanno trasportato persone, anziani, ospiti di una struttura in cui è stato rilevato un focolaio COVID-19. Se solo si fosse fermato ad assumere notizie certe, il segretario Cisternino avrebbe saputo che nel reparto di lungo degenza del Lastaria sono stati trasferiti gli ospiti della RSA (persone non masse) risultati negativi al tampone, e che non tutti i trasferimenti programmati sono stati eseguiti, in attesa di avere certezze dalle analisi.  

Qui siamo in prima linea nel fronteggiare e contenere  la diffusione del contagio. Otto operatori sanitari del San Raffaele, di cui quattro di Troia, risultati positivi sono stati sottoposti a cure con isolamento, e applicata la quarantena alle rispettive famiglie, come da protocollo. E, in via precauzionale, abbiamo provveduto a mettere in quarantena tutti coloro che hanno avuto anche solo un lontano contatto con la struttura.

Nelle prossime ore, la task-force dell’ASL potrebbe decidere per il trasferimento dalla RSA San Raffaele di tutti gli ospiti risultati positivi, in  strutture sanitarie adeguate, dove sarà possibile  somministrare  le cure necessarie.

L’emergenza che stiamo vivendo, a livello mondiale, ci costringe, quotidianamente, a cambiare strategie, decisioni, regole, rotte da seguire. Sappia il segretario della FP CISL, Antonio Cisternino, che non ci servono le polemiche, ma i fatti. Sappia che ogni decisione assunta, a qualsiasi livello, oggi più che mai, è un atto di grandissima responsabilità. Cambiare metodi e piani non è indice di incapacità ma di coscienza e responsabilità.

Se solo si fosse informato si sarebbero evitate inutili polemiche e pericolosi allarmi.

Ad ogni buon conto, le donne e gli uomini trasferiti dalla RSA di Troia al Lastaria sono cittadini che hanno tutto il diritto di essere curati. E nessuno mai, credo, abbia pensato al Lastaria come ad un “muletto” da caricare di masse.

Gli ospedali restano il luogo, unico e deputato, alla cura delle persone, dei cittadini. Chi oggi, anacronisticamente, alimenta polemiche farebbe bene a soppesare parole ed accuse. I cittadini hanno bisogno di cure, assistenza, attenzione. Le comunità chiedono serenità, non invettive e polemiche.

Verrà il tempo, sono sicuro, dell’attribuzione delle responsabilità, e chi ha commesso e reiterato errori dovrà pagare. Verrà il tempo delle responsabilità politiche e sociali, dunque anche per chi, a tempo debito, avrebbe dovuto porsi a difesa dei lavoratori e non lo ha fatto.

Si dia dignità a tutti. Si diano cure a uomini e donne fragili, ad anziani indifesi alle prese con i giorni più bui della loro vita. Centinaia di medici ed operatori sanitari sono in prima linea, a rischio della vita.

Nella lotta quotidiana contro la pandemia ci sono anche amministratori, forze dell’ordine, e soprattutto decine di operatori che, nonostante i gravi rischi e le preoccupazioni, continuano a stare accanto ai nostri fragili anziani.

A questi professionisti, uomini e donne, è necessario fornire i DPI, ma è altrettanto necessario dare sostegno, non polemiche. Questo non è il tempo delle parole. Questo è il tempo del fare. Se è difficile rimanere in silenzio, almeno si cerchi di evitare la inutile, strumentale polemica.