Tramonte, Ordine Architetti: “Elezioni andate, ora al lavoro per il rilancio”

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“Tra le poche certezze di chi progetta il futuro ce n’è una che riguarda la spina dorsale del Paese: l’Italia non può prescindere dal rilanciarsi attraverso la rivitalizzazione del suo entroterra”.

A margine dei 4 giorni di laboratori, conferenze e tavole rotonde che dal 17 al 20 settembre hanno caratterizzato i lavori degli architetti della Capitanata, è Nicola Tramonte, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia, a tracciare un bilancio dell’evento organizzato dall’associazione Atelier Appennini e patrocinato da Consiglio Nazionale degli Architetti, Comune di Orsara di Puglia, Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti della Puglia e, naturalmente, dall’Ordine che unisce gli architetti di Capitanata.

“Per il nostro Ordine e per i professionisti del nostro territorio si è trattato di un evento che ha grande rilievo nella forma e nella sostanza”, ha aggiunto Tramonte.

“Nella forma perché il nostro territorio si è fatto centro aggregatore e propulsore di idee e di un dibattito non banale sulla necessità di costruire oggi le basi per un futuro che è già presente; nella sostanza, perché è da occasioni come queste che nascono proposte di elaborazione capaci di mutare i parametri sul dibattito che riguarda lo sviluppo vero del Paese, con una crescita che non può interessare soltanto gli indicatori materiali del Pil ma anche quelli che attengono a un rilancio culturale, sociale e di prospettive per territori come quello della Daunia”, ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia.

In 4 giorni, più di 50 persone si sono confrontate e hanno scambiato documenti, analisi, idee e progetti legati al tema più importante, in questo momento storico, per le aree interne.

“La casa degli sposi”, che ha dato il titolo all’iniziativa, è al contempo il luogo e il punto di partenza di progetti di vita che intersecano le questioni del calo demografico patito dall’entroterra, della ricchezza di un patrimonio di spazi e di edifici al quale – paradossalmente – fanno da contraltare un degrado sempre più mortificante dei centri storici e un abbandono delle zone rurali capace di mettere a rischio la tenuta del territorio.

“Stiamo dando continuità alla proposta-dibattito che abbiamo lanciato all’inizio dell’estate, e che approfondiremo a partire dall’autunno appena iniziato: occorrono ragionamenti e azioni sul rilancio reale delle aree interne”, ha proseguito Tramonte.

“Ora che la campagna elettorale è terminata, possiamo finalmente tornare a discutere con serenità e senza strumentalizzazioni su una questione che, in Puglia, riguarda circa 100 comuni e in Capitanata non meno di una quarantina”, ha aggiunto il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia.

“Stiamo parlando dell’entroterra e della possibilità che le zone oggi più marginali nei pensieri della politica possano e debbano diventare, al contrario, il centro di una programmazione utile a dare nuova linfa a tutta la regione. Non si vive di sola costa e non è possibile continuare a congestionare le aree urbane a più alta densità demografica. Occorre pensare e progettare spazi vitali, culturali e produttivi per dare nuova vita alle aree rurali, ai piccoli paesi, ai borghi che continuano a preservare un patrimonio immenso da tutti i punti di vista”, ha concluso Tramonte.