Foggia, Fp Cgil: “Finalmente il full-time per 116 dipendenti del Comune”

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“Accogliamo con soddisfazione la trasformazione in full time del contratto di lavoro per 116 dipendenti del Comune di Foggia. Da ieri, 1 dicembre, il passaggio è divenuto esecutivo, e questo significa principalmente due cose: un miglioramento delle condizioni di lavoro ed economiche per chi, fino ad ora, ha lavorato con contratti part-time; una progressiva crescita del livello dei servizi erogati alla cittadinanza”. Sono Mario La Vecchia, segretario provinciale FP Cgil Foggia, e Mario Caravella, coordinatore aziendale Fp Cgil, a esprimere la soddisfazione per un obiettivo al quale il sindacato ha lavorato per anni. “Un ringraziamento va all’Amministrazione comunale del sindaco Franco Landella”, hanno aggiunto i due esponenti Fp Cgil Foggia, “e all’impegno delle RSU”.

“Si tratta di un obiettivo che ha una portata storica poiché era da più di 20 anni che tantissimi dipendenti aspettavano di avere un inquadramento contrattuale a tempo pieno. Il passaggio al full time riguarda anche gli agenti della Polizia Municipale: questo permetterà di avere un maggiore controllo sulla sicurezza della città. Allo stesso tempo, a beneficiare di questa novità saranno anche tutti quegli uffici e quei servizi costretti, finora, a reggersi su un grande numero di dipendenti part-time”. Foggia capoluogo compie un passo avanti, ma la situazione generale resta deficitaria in gran parte della provincia. Come la FP Cgil ha avuto già modo di rimarcare, “quota 100” e i normali pensionamenti hanno svuotato gli uffici e decapitato le competenze in moltissime amministrazioni comunali della Capitanata, smembrando le strutture burocratiche. Resta altissimi il pericolo che i Comuni si trasformino in gusci vuoti, con una manciata di dipendenti comunali costretti a fare i factotum, sballottati e messi sulla graticola da scadenze e adempimenti da chiudere in fretta e furia. Se le cose dovessero restare come sono, molte amministrazioni comunali avranno gravi difficoltà nel poter programmare, operare sui bandi, dare continuità all’erogazione dei servizi, rispondere alle esigenze crescenti di una larga fetta di famiglie impoverite dal Covid-19, se non si pensa fin d’ora, da subito, al potenziamento strategico degli organici e agli investimenti sulle competenze. E’ un allarme che la FP Cgil Foggia lanciò già a fine estate. In alcune importanti realtà comunali, il combinato disposto rappresentato da quota 100 e da deficitarie politiche sul personale, sta causando il dimezzamento delle piante organiche e il loro impoverimento anche dal punto di vista delle competenze più specialistiche e necessarie.

“Il premier Conte in Europa ha lavorato affinché l’Italia, con riguardo particolare per il Sud, nei prossimi anni possa impiegare oltre 200 miliardi di euro per rilanciare la propria economia e il sostegno a imprese e famiglie che più hanno risentito gli effetti della crisi. Si tratta di risorse che, in gran parte, arriveranno ai Comuni attraverso le Regioni. Quei soldi dovranno essere utilizzati in modo trasparente, efficace e tempestivo. Senza una macchina burocratica preparata e in forze, i Comuni non riusciranno a gestire le incombenze derivanti da procedure, tempi definiti, protocolli digitali. Questo può portare a due conseguenze, entrambe negative: essere costretti a ricorrere al privato per ovviare alle proprie carenze; oppure restare al palo creando ritardi su ritardi, con una mancanza di risposte ai cittadini che potrebbero acuire il disagio e le tensioni sociali”, ha spiegato La Vecchia.