Imprese femminili: le under 35 trainano la nascita delle nuove attività

512

Roma, 3 giugno 2021 – E’ la spinta delle giovani di meno di 35 anni a caratterizzare l’andamento della natalità delle imprese femminili nel primo trimestre. Come mostrano i dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, rispetto alle iscrizioni registrate nei primi tre mesi del 2020, le nuove imprese fondate da under 35 aumentano dell’8,1%. Ancora molto timorose, invece, si rivelano le colleghe più adulte, la cui voglia di mettersi in proprio è inferiore del 2%.

Dopo la caduta delle iscrizioni complessive di nuove attività guidate da donne registrata nel corso di tutto il 2020, torna comunque a salire lievemente nel primo trimestre 2021 l’indicatore principe della vitalità imprenditoriale: 26.299 le imprese femminili nate tra gennaio e marzo scorso, contro le 26.044 dello stesso periodo di un anno fa, il dato più basso dal 2015. Sebbene ancora ben al di sotto delle performance del passato, la crescita dell’1% rispetto a gennaio-marzo 2020 segna quindi una prima svolta rispetto ai trimestri precedenti, anche se non assume ancora la robustezza degli anni passati.

In tutto questo lungo anno di pandemia, comunque, le giovani aspiranti imprenditrici si sono mostrate un po’ più resilienti delle over 35. Nel secondo e nel terzo trimestre 2020, infatti, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-38,6% contro -44,0% nel secondo trimestre, -3,7 contro -5,3% nel terzo), fino a tornare in positivo nei primi tre mesi del 2021.

Le donne, comunque, continuano a pagare un prezzo più alto degli uomini alla crisi indotta dalla pandemia. Anche nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne continua ad essere ben inferiore a quello delle imprese maschili (1% a fronte del 9,5%).

A fine marzo, le imprese femminili superano il milione e 330mila, pari al 21,97% del totale del sistema produttivo nazionale. Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia le regioni in cui si concentra il maggior numero di imprese guidate da donne. Molise, Basilicata e Abruzzo quelle in cui, invece, il “peso” delle donne d’impresa è maggiore e pari a oltre un quarto del totale delle attività esistenti.

Dati al 31 marzo 2021

RegioneImprese totaliImprese femminiliTasso di femminilizzazione
ABRUZZO             148.19638.10025,71%
BASILICATA          60.46415.87926,26%
CALABRIA            188.51644.28523,49%
CAMPANIA             604.181138.07822,85%
EMILIA ROMAGNA      448.43093.40220,83%
FRIULI-VENEZIA GIULIA101.01622.45022,22%
LAZIO               656.137144.33722,00%
LIGURIA             161.34935.63122,08%
LOMBARDIA           949.525179.74818,93%
MARCHE              165.98138.15822,99%
MOLISE              34.9909.53927,26%
PIEMONTE            425.72295.70522,48%
PUGLIA              383.59288.07622,96%
SARDEGNA            170.25138.86922,83%
SICILIA             472.442115.03824,35%
TOSCANA             409.73294.62823,10%
TRENTINO – ALTO ADIGE110.16720.02718,18%
UMBRIA              94.03623.30224,78%
VALLE D’AOSTA       12.1962.87923,61%
VENETO              478.58796.54220,17%
Totale6.075.5101.334.67321,97%

Fonte: elaborazioni Si.Camera su dati Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-Infocamere