Oggi 25 novembre l’arma dei carabinieri presente nelle scuole contro la violenza sulle donne. A Motta Montecorvino un altro arresto dei carabinieri: violentava e faceva prostituire la propria compagna.

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Sempre maggiore è l’impegno che anno dopo anno l’Arma dei Carabinieri pone nel contrasto a tutti quei comportamenti che ledono le donne fisicamente, psicologicamente e nella loro dignità. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia vuole condividere il proprio quotidiano agire con simboliche iniziative che aiutino tutte le donne, ed in particolare quelle che vivono momenti di difficoltà, a comprendere che il primo passo per tornare libere dalle violenze è quello di denunciare.

A tal riguardo saranno tenuti nella giornata odierna, in diversi Comuni della provincia, incontri a tema tenuti dai Comandanti di Compagnia e di Stazione nelle scuole secondarie di secondo grado, ove sarà altresì divulgato materiale promozionale (video-locandine) edito dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri “Per un contrasto efficace al fenomeno, è importantissima l’informazione, la prevenzione e l’approccio alle vittime di violenza”.

I carabinieri di Motta Montecorvino hanno arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, un 51enne già noto alle Forze dell’Ordine, originario di Foggia per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata, sfruttamento, induzione e agevolazione della prostituzione.

All’esito di mirata attività d’indagine, partita da anonima segnalazione e protrattasi per circa due mesi, i militari hanno potuto accertare che il prevenuto da almeno 5 anni costringeva la convivente, 43enne anche lei foggiana, a prostituirsi sulle principali arterie stradali della provincia, gestendo in prima persona tutti i proventi di tale attività.

Non solo; unendo specifici servizi di osservazione e controllo all’acquisizione di informazioni da parte di persone in grado di riferire sui fatti, i carabinieri, scandagliando nel recente passato della donna, hanno scoperto uno scenario inquietante fatto di continue vessazioni, fisiche e morali, di ripetute minacce e violenze sessuali con le quali il reo avrebbe indotto, nella vittima, un clima di assoluta soggezione, portandola a subire anni di umiliazioni.

L’esito dell’attività investigativa, è stato totalmente condiviso dal Pubblico Ministero titolare dell’attività d’indagine ed è confluito nell’ordinanza di custodia cautelare, cui i militari hanno dato esecuzione alle prime luci dell’alba. Per lui, al termine delle formalità di rito, si sono spalancate le porte del carcere di Foggia.

La donna, sta bene, ed è stata informata dei centri Antiviolenza che, anche sul territorio della provincia di Foggia, sono particolarmente attivi e capaci di fornire la giusta assistenza sanitaria, fisica e psicologica a tutte le vittime di violenza.