Riciclaggio, a Lavello sequestro il resort di lusso San Barbato

Il sequestro preventivo d’urgenza del resort di lusso “San Barbato” di Lavello (Potenza) è stato eseguito stamani dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia nell’ambito di un’operazione della Dda di Potenza con al centro i rapporti tra il noto imprenditore lucano Antonio Liseno – proprietario della struttura ricettiva – e il clan Cartagena-Saracino di Cerignola (Foggia).

Liseno, 58 anni, di Lavello, è stato arrestato e trasferito in carcere insieme ad altre sei persone, tra cui Pasquale Saracino (51) e Sante Cartagena (58), entrambi di Cerignola.

Per altre due, il gip di Potenza ha disposto i domiciliari.
    Fiamme Gialle e Polizia hanno inoltre eseguito il sequestro di beni per un totale di circa dieci milioni di euro, provento – secondo gli investigatori – del riciclaggio, e dei compendi aziendali di dieci società, tra cui la Sg e la Glam’our Italia, di proprietà dello stesso Liseno e operanti nel commercio e nell’e-commerce di beni elettronici. Liseno è anche accusato di aver realizzato una frode fiscale nel settore della telefonia.
    Il provvedimento della custodia cautelare in carcere è stato emesso anche nei confronti di Angelo Finiguerra (53) Mariagrazia Filomena Merra (47), di Lavello, Nicola Dileo (25) e Pietro Gervasio (47) di Cerignola. Sono ai domiciliari Sonia Finiguerra (26) e Franco Mauro Via (56), di Lavello.
    Dalle indagini è inoltre emerso che Liseno sia stato coinvolto “nel periodo pandemico in manove speculative – è scritto in un comunicato firmato dal procuratore distrettuale facenti funzioni, Maurizio Cardea – su prodotti di prima necessità, facendo incetta sul mercato di oltre 13 milioni di mascherine in un momento storico in cui vi era penuria, determinandone la rarefazione e il rincaro sul mercato interno”. (ANSA)